lunedì 19 settembre 2016

Un luogo oscuro, per giocatori coraggiosi

Non è semplice essere giocatori di ruolo in un universo che ti guarda con diffidenza. Il senso di rinchiudersi in una stanza con quattro amici, senza nessun contatto con l'esterno per tutta la notte, è qualcosa che si è perso con le miriadi di appigli forniti dalla concezione "moderna" di GdR.
Un tempo si riusciva a fare tesoro persino dell'emarginazione: perché non era un valore, ma un elemento portante, parte del sentirsi inglobato in qualcosa di speciale.

Negli anni abbiamo compiuto un lungo percorso di apprendimento, di migliorie, di perfezionamenti continui: manuali sempre più corposi, opzioni a valanghe. Tutto belissimo. Non sono uno di quelli che "snobba" il progresso, anzi... Adoro i giochi moderni con sistemi forti (Shadowrun, per dirne uno facile facile), ma c'era sempre qualcosa che mancava.

Con l'avvento di D&D 5th edition, è avvenuta una sorta di rivoluzione ludica estemporanea: un ritorno al compianto "pen & paper" che fa piangere i "ROLLplayers" e festeggiare i DM scoraggiati da una generazione ludica che massacrava l'inventiva in favore della perfezione logica. 

La quinta edizione di D&D ha avuto un doppio merito: quello di avvicinare giocatori inesperti e navigati in egual modo, in primis... E quello (probabilmente indesiderato) di riportare molti giocatori a guardare verso quel Dungeons & Dragons sangue e budella, dove mortalità, oscurità e privazione erano un canone.

Un cammino che non è solo quello di vecchi giocatori nostalgici, ma anche di nuovi giocatori curiosi che vogliono comprendere le radici della loro passione. Ed è qui che entra in gioco questo blog.

Il mio desiderio, con tutti coloro che vorranno dare una mano, è quello di riportare in auge uno stile di gioco improntato sul personaggio e non sul "design": conferire al mindset visto come Vintage tutto il fascino che possiede, ma che finisce spesso per infrangersi contro mura di pregiudizi ingiustificati.

Oggi mi ritrovo, nel mezzo di una (invidiabile) collezione di manuali, a sfogliare il Player's Handbook del 1979 e a chiedermi dov'è finito quel fascino, quell'apparente imperfezione che ammalia, quello strano sentore di paura nei confronti dell'arcanismo. 

In realtà non è mai scomparsa: è ancora lì, pronta a donare lunghe notti di tensione narrativa.
Con questo blog forniremo risorse, link, avventure e spunti per trasmettere questo legame, per far sì che i giocatori possano (perché no) riuscire a convivere con due mindset opposti: da un lato quello permissivo e fluido dei giochi moderni, dall'altro quello oscurantista e tetro dell'old school, senza dover per forza creare una barricata, alternando le esperienze.

Naturalmente qui l'intento è quello di promuovere uno stile di gioco "base" che consenta di rispolverare certe atmosfere perdute, mostrando come gli "anni" non sono passati affatto e come il più delle volte si tratti solo di sedersi entrando nell'approccio mentale corretto (cosa assai difficile ai testardissimi giocatori 3.x, per esempio). 

Per iniziare, arriveranno un paio di articoli/panoramiche sul classic (BECMI) e AD&D, ma la mia intenzione è quella di inserire una rubrica per giochi passati e oggi conosciuti solo per qualche ristampa che esulino dal dungeon e che comunque portino con sé un certo stile.

Non intendiamo esaltare un singolo prodotto, ma una concezione di gioco a mio avviso perduta che va assolutamente preservata e diffusa come un'alternativa valida e del tutto attuale.

A presto!

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